Giamaica

La musica raggae che ti accompagna ad ogni passo, cascate d’acqua dolce che si tuffano direttamente in mare. Benvenuti in Giamaica!

[Prima o poi scannerizzerò le foto della Giamaica, stay tuned ;)]

APPUNTI E INFO UTILI PER PIANIFICARE IL VIAGGIO:

Capitale: Kingston

Moneta e prezzi: dollaro giamaicano (J$), bancomat facilmente reperibili nelle principali località. La Giamaica è una delle isole caraibiche meno care; se scegliete sistemazioni confortevoli ma low budget la cosa per la quale sborserete maggior denaro saranno sicuramente i trasporti.

Lingua: inglese, giamaicano creolo. L’inglese vi consentirà di farvi capire da tutti.

Popolazione: 90,9% di origine africana (fonte LP)

Religione: 61,3% protestante, 4% cattolica, 34,7% revivalisti (pocomania e rastafarianismo) e altri culti (fonte LP)

Ordinamento dello Stato: stato indipendente nell’ambito del Commonwealth, il Capo è Elisabetta II d’Inghilterra, per capirci.

Periodo del viaggio: luglio 2004 Giorni di viaggio: 14

Luoghi visitati: Ocho Rios, Dunn’s River Falls, Oracabessa, Sun Valley Plantation, Port Antonio, Treasure Beach, Black River, Negril, Y’s Falls.

Spiagge: Frenchman’s Cove e la Blue Lagoon (Port Antonio area) avranno sempre un posto speciale nel mio cuore. Sulle spiagge e sul mare posso permettermi di essere critica, perciò sono sicura di non esagerare dicendo che in Giamaica ci sono alcune delle spiagge più belle dove io sia mai stata.

Spostarsi: noi abbiamo usato prevalentemente macchine con autista chiedendo via via nei posti dove alloggiavamo di procurarci un taxi per spostarci alla tappa successiva. Per gli spostamenti brevi, come andare in spiaggia, basta mettersi sul ciglio della strada e attendere che si fermi una macchina: con una piccola cifra, pattuita all’inizio, verrete lasciati alla vostra destinazione (non credo sia “legale”, ma è una pratica diffusa anche tra i giamaicani ed è un modo per interagire con loro). Ci sono autobus locali che raggiungono qualsiasi località, ma tenete presente che non esistono orari.

Cibo: …è passato tanto tempo, ma ho un ottimo ricordo. Spesso le guest house hanno su prenotazione un servizio cucina per la cena. Noi abbiamo assaggiato dell’ottima cucina locale al Drapers San (Port Antonio) e al Tamarind Great House (Oracabessa).

Alloggiare:

– Tamarind Great House: una coppia inglese gestisce questa guest house in stile coloniale nell’entroterra di Oracabessa. La casa è immersa nel verde e nella vegetazione tropicale e sorge sul terreno di una vecchia piantagione.

Drapers San: una signora italiana di nome Maria Carla (praticamente una divinità del luogo) gestisce questa guest house dalle parti di Port Antonio. Il personale è super cordiale e Maria Carla saprà darvi ottimi consigli per la vostra vacanza.

Pericoli: nessuno, ma si consiglia vivamente di evitare l’area di Kingston. Contrariamente a quanto molti possano pensare, il consumo di droghe è illegale  e se comunque questo è uno dei motivi che vi spinge a visitare l’isola, abbiate cura di non farlo sulla pubblica via: a vostro rischio e pericolo.

Da non perdere: tenendo presente che a Ocho Rios attraccano navi da crociera trasbordanti di turisti americani, che le Dunn’s River Falls sono stupende ma sarete costretti a godervele in fila indiana tenendo la manina dei suddetti americani in crociera, che sulla bellissima spiaggia di Negril ci sono resort e alberghi senza soluzione di continuità, i miei posti preferiti in Giamaica saranno sempre Treasure Beach (bella la gita in barca fino a Black River e bellissima la sosta al Pelican Bar, un bar in mezzo al mare!) e tutta l’area di Port Antonio.

 

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