Corsica: cosa fare e cosa vedere in 10 giorni

Nel 2020, quando tutto sembrava impossibile, sono riuscita all’ultimo momento a organizzare un viaggio in Corsica. Partivo dalla Sardegna, quindi mi è bastato raggiungere Santa Teresa di Gallura e imbarcarmi su un traghetto per Bonifacio. Quella che i sardi chiamano confidenzialmente “isola sorella” è davvero come una parente stretta, con alcuni tratti distintivi suoi peculiari, la lingua ad esempio (anche se la radice è comune e molte parole sono simili), l’asperità  delle montagne dell’interno con la cima del Monte Cinto che raggiunge i 2700m, e l’architettura delle città che ricorda il passato genovese. E poi la birra locale, che non si chiama Ichnusa, ma Pietra! La Corsica ha una diversità geografica ricchissima: unisce la dolcezza di un’isola bagnata dal Mediterraneo all’asperità rocciosa dei paesaggi montani dell’interno.

Provo a mettere insieme in questo articolo (sono passati due anni, ma ho sempre con me i miei fidi appunti di viaggio) tutte le informazioni sui posti che ho visitato, cosa aspettarsi, dove vale la pena fermarsi.

Prima tappa: Olmeto e il sud-ovest

Dico subito che, insieme a tutta l’area di Cap Corse, il sud ovest è la parte che ho preferito di tutta l’isola: villaggi di pietra nascosti sulle montagne, spiagge selvagge di acqua turchese e uno dei siti archeologici più interessanti del Mediterraneo. Appena sbarcati a Bonifacio la prima tappa è stata Olmeto che sarà anche la base delle esplorazioni di questa zona, ho trascorso qui 3 notti.

Da vedere in questa zona:

  • Plage de Cupabia: non fermatevi lì, fate una passeggiata lungo la scogliera guardando il mare sull’estremità destra e raggiungete la vicina baia riparata accanto
  • Plage de Tralicetu e la meravigliosa Plage d’Argent: quest’ultima la mia preferita in assoluto.
  • una gita a Viaggianello, Arbellara e Fozzano per ammirare il panorama sul mare dall’alto
  • una cena a Sartène
  • Filitosa: un sito archeologico megalitico inserito in una cornice di vegetazione mediterranea e alberi di ulivo. Una bellissima passeggiata in una delle aree più affascinanti dell’isola. Durante il tour incontrerete adorabili megaliti antropomorfi piuttosto, ehm, evocativi. Imperdibile!

Seconda tappa: Olmeto e il sud-ovest

Da Olmeto si risale lungo la costa occidentale con una sosta ad Ajaccio per poi attraversare le Calanques de Piana e raggiungere Porto Ota, la base di partenza per le visite in barca a La Reserve Naturelle de Scandola. Ajaccio è il capoluogo della Corsica dominato dalla cittadella costruita dai genovesi alla fine del ‘400. Non perdetevi una passeggiata al mercato che si tiene in estate tutte le mattine nel cuore della città.

La visita in barca alla Riserva di Scandola è stata flagellata dal vento e dal mare non mosso, mossissimo. Un’unica compagnia turistica usciva quella mattina e io non mi sono tirata indietro, ma è stato un giro breve (non abbiamo fatto la sosta a Girolata perché era impossibile avvicinarsi al porto) e segnato dal mal di mare degli altri 4 intrepidi passeggeri della barca.

Terza tappa: le montagne dell’interno, Bastia e Cap Corse

Dopo una notte a Porto Ota attraversiamo l’interno per spostarci sulla costa orientale, facciamo base sotto Bastia, dalle parti dello stagno di Biguglia. Da qui visiteremo Cap Corse (il ditone!). Lungo la strada che attraversa l’interno vale decisamente fermarsi per un bagno rinfrescante nelle piscine naturali ai piedi del Monte Cinto, all’interno della foresta d’Aitone, con la compagnia di simpatici maialini selvatici (occhio alle merende negli zaini!).

Cap Corse, il “ditone” della Corsica, merita di essere percorso in tutto il suo perimetro, i panorami più spettacolari si trovano sul lato occidentale. Da non perdere un tramonto a Nonza visto dalla torre o dalla terrazza del ristorante panoramico La Sassa, che si affaccia proprio sulla meravigliosa spiaggia nera. Da questo lato dell’isola si trova anche una delle spiagge considerate tra le più belle , la Plage de Saleccia: preparatevi a camminare per raggiungerla! Consigliata anche una sosta a Bastia per una passeggiata tra i vicoletti e una Pietra ghiacciata in uno dei locali con vista sul mare.

Cap Corse

Quarta tappa: Porto Vecchio e il sud-est

Da Bastia e Cap Corse percorriamo tutta la costa orientale dove si incontrano, tra Targo e Fautea, belle spiaggette dove fermarsi per fare un tuffo. Raggiungiamo l’area di Porto Vecchio che è quella più turistica dell’isola, dove si trovano concentrate alcune delle spiagge più belle e famose tra cui Pinarellu, Palombaggia, Acciaju, Rondinara e Petit Sperone. Trascorriamo in questa zona due notti prima di tornare a Bonifacio e da qui in Sardegna. Anche Bonifacio merita sicuramente una visita per ammirare le sue bellissime scogliere bianche.

Verso Petit Sperone

Perché andare in Corsica

Mi sono domandata più volte come mai pur essendo nata in Sardegna e averla frequentata ogni anno anche dopo essermi trasferita a Milano io non abbia mai pensato di esplorare l’isola vicina. Le risposte che mi sono data sono due; la prima è che i confini politici a volte pesano più dell’effettiva distanza geografica e la seconda è che dubitavo dell’interesse di visitare un’isola che ho sempre ritenuto molto simile alla mia di origine. Eppure la Corsica è molto di più, pur avendo anche molto della mia isola madre: i profumi, le rocce, la vegetazione.

Cap Corse

Non so se può aver senso, ma per me la Corsica è un po’ come se il mare in Sardegna arrivasse fino al suo cuore più interno, come se il mare arrivasse a lambire i territori più interni delle provincie di Nuoro e dell’Ogliastra. E’ in queste terre che ritrovo maggiori similitudini: in Corsica l’aspro e il selvaggio delle impervie cime rocciose incontra la bellezza e la luce del Mediterraneo.


La Corsica fa parte della Francia fin dal 1769 ma mantiene ancora oggi una forte eredità culturale italiana. E’ famosa per aver dato i natali a Napoleone Bonaparte. La bandiera della Corsica e quella della Sardegna sono legate da una storia comune risalente probabilmente alla vittoria del regno aragonese contro i Mori.

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