Milos non si svela immediatamente: Milos bisogna andarsela a cercare. Arrivando con il traghetto ad Adamàs si entra in un semicerchio che sembra quasi perfetto: è la caldera, che ricorda l’origine vulcanica dell’isola: un cono spento, coperto dall’acqua del mare. Adamàs non è probabilmente la località più interessante dell’isola, ma al tramonto ha una luce color caramello che si riflette sulle acque calme e riparate della caldera.


Adamàs, Milos

La ricchezza di minerali nel sottosuolo di Milos crea sorgenti calde che scorrono sotto la sabbia delle spiagge e si gettano nel mare, dando vita a rocce multicolore, paesaggi lunari, e panorami unici che la rendono un’isola straordinaria e fuori dal comune. La zona abitata è concentrata nel nord/nord-ovest; la zona orientale e sud-orientale è attraversata da strade asfaltate che si perdono a volte tra colline marroncine e vecchi impianti minerari dismessi. La zona occidentale è invece decisamente più selvaggia, con spiagge difficili da raggiungere via terra e zone letteralmente abbandonate.

Una delle spiagge più famose (e frequentate) di Milos è Firiplaka, una lunga striscia stretta e bianca dall’acqua cristallina. Sulla spiaggia c’è un servizio di ombrelloni e lettini ma non ricordo vendita di cibo e bevande. C’è un parcheggio abbastanza selvaggio di terra battuta e la spiaggia ad agosto è piuttosto affollata.




Vicino a Firiplaka si trova anche la piccola insenatura di Tsigrado. Per scendere alla piccola spiaggia è necessario un po’ di spirito avventuroso, bisogna calarsi da una scaletta di legno lungo la scogliera e aiutarsi con una corda. Noi con il bambino non ce la siamo sentita, e ci siamo limitati a sbirciare la spiaggia dall’alto.


Paleochori, nella costa del sud, è un’altra spiaggia molto particolare, incorniciata da rocce multicolore con striature di rosso, giallo e verde. Vista la vicinanza di sorgenti sulfuree la sabbia diventa incandescente e ogni tanto arriva odore di zolfo trasportato dal vento. Sulla spiaggia sono presenti diversi chioschi che affittano lettini e ombrelloni. L’atmosfera è decisamente più rilassata e tranquilla di quella di Firiplaka.






Nella costa nord, oltre a Firopotamos e Sarakiniko, ci sono le insenature di Papafragas. Su questo tratto di costa, fino a Pollonia, il meltemi picchia duro.









Altre spiagge di Milos:
Kleftiko: probabilmente una delle località, insieme alle scogliere bianche di Sarakiniko, più iconiche dell’isola. Kleftiko è raggiungibile solo in barca: ad Adamàs ci sono molte compagnie che organizzano il tour dell’isola. Ci siamo informati ma a noi è stato sconsigliato da una delle compagnie per l’età di Orlando (poco meno di 3 anni durante questo viaggio). Per raggiungere infatti questa località è necessario passare un punto in cui il meltemi soffia molto forte e il mare agitato. In alternativa è possibile fare un tour in barca con partenza da Provatas.
Agios Ioannis: questa spiaggia della costa occidentale è raggiungibile con una strada lunga e per un tratto dissestata. Si consiglia il fuoristrada, anche se abbiamo incontrato viaggiatori che ci sono stati con una normale utilitaria. Noi, vista la presenza del piccolo viaggiatore e la zona isolata in cui si trova la siaggia, abbiamo preferito non avventurarci.
Ci ho messo mesi a finire questo articolo. All’inizio pensavo che il motivo fosse la mancanza di tempo e poi la difficoltà di organizzare le informazioni e scegliere tra centinaia di foto. Piano piano, andando avanti a fatica, ho messo più a fuoco il motivo che mi ha tenuto inchiodata a Milos per mesi. Milos, mi sembra di aver tenuto il fiato per tutto il tempo, ma sei bellissima e ti ho adorato.
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