Diario di viaggio: Lamu Archipelago, un sogno che diventa realtà

Ci sono alcune cose per cui me la faccio sotto al solo pensiero. Una di queste è volare su aerei molto piccoli di compagnie ignote in paesi lontani. Eppure, ho schiacciato sul bottone virtuale “acquista”, trasformando in realtà un piccolo e insignificante sogno che rischiava di rimanere tale, solo per la paura di salire su uno di quei cosi. Quel sogno piccolo e insignificante era arrivare all’isola di Lamu.

Ma facciamo un passo indietro. Lamu è comparsa nel mio radar mentre scorrazzavo tra un blog di viaggio e un altro. Le foto di questa isola mi hanno colpito immediatamente e ho iniziato a informarmi e a capire innanzi tutto dove si trovasse nel mondo. Lamu è un arcipelago di isole (tre isole più grandi: Pate Island, Manda Island, Lamu Island e alcune isole più piccole tra cui Kiwayu, all’interno della Kiunga Marine National Reserve, e Manda Toto) nell’Oceano Indiano, al nord della costa kenyota. Lamu Town, è il centro più importante dell’arcipelago e anche uno dei più antichi e meglio conservati insediamenti swahili, e per questo riconosciuta patrimonio dell’umanità.

Lamu Town

A questo punto ero già conquistata e affamata di informazioni, di foto, di racconti su questa piccola isoletta sperduta. Di informazioni, in realtà, non se ne trovano moltissime, cosa che non ha fatto altro che aumentare il mio interesse. Da quel momento in poi ho provato in una serie di occasioni a incastrare voli e giorni di ferie, stagioni delle grandi piogge e delle piccole piogge, ma per un motivo o per un altro, c’era sempre qualcosa che non tornava e mi faceva rimandare.

Fino a che abbiamo deciso: andiamo in Kenya. E pian piano il viaggio ha preso forma e Lamu c’era, ci doveva essere per forza. A volte è rischioso fantasticare troppo a lungo di un posto, ma Lamu ha superato ogni aspettativa: è l’effetto che fanno i posti giusti al momento giusto.

Shela Village, Lamu

Il viaggio sul turboelica non è poi così male. Dura poco, innanzi tutto. E sorvola il nord della costa Kenyota che è uno spettacolo della natura. Atterriamo a Manda Island in un piccolo aeroporto, lì ci aspetta la barca del Peponi Hotel per portarci a destinazione. Mentre navighiamo in un mare leggermente mosso e sotto un cielo grigio, avvisto Lamu Town con i suoi colori e i suoi archi riflessi sull’acqua. Dopo qualche minuto, iniziamo a intravedere le case di Shela: trent’anni fa non era che un villaggio di pescatori, oggi, grazie alla presenza di artisti, designer e expats, accanto alle case dei pescatori sono spuntate ville lussuose, costruite nel rispetto dell’architettura swahili locale. Tutto questo conferisce a Shela un’atmosfera unica e rilassata, chic ma  con quello che può tranquillamente essere definito bohemian touch. 

Il Peponi Hotel è un’oasi spazio-temporale. E’ il punto d’incontro di Shela e il posto dove cenare con un calice del famoso Old Pal tra le mani alle luci delle candele, con il rumore del mare in sottofondo. Ma questa rimane una descrizione riduttiva. E allora occorre precisare che Peponi in lingua swahili significa “paradiso” e questa definizione si avvicina decisamente alla realtà. L’hotel ha aperto le porte al pubblico nel 1967 con solo 4 camere sotto la direzione della famiglia Korschen di origine danese, che lo aveva acquistato come un vecchio rudere di una villa swahili. L’attrice Kim Cattrall, una delle tante celebrità che ha frequentato il Peponi negli anni, ha definito l’atmosfera rilassata e semplice con la frase: no news, no shoes.

Shela Beach

Appena arrivati veniamo accompagnati nella meravigliosa veranda e la super fascinosa Carol Korsher, padrona di casa, ci accoglie con un drink fresco, ci parla dell’hotel e poi pronuncia questa frase magica: “durante il vostro soggiorno posso tenervi impegnati dalla mattina alla sera o posso lasciarvi fare assolutamente nulla“. Abbiamo scelto per una via di mezzo.

 

Durante i nostri giorni a Shela abbiamo fatto colazione con calma nella veranda, guardando i dhow che scivolavano lentamente nel mare di fronte a noi. Abbiamo frequentato ogni giorno la spiaggia, seguendo il ritmo della marea: una striscia di sabbia dorata di 12km circondata da dune; se non amate le spiagge affollate, questo è il vostro posto. Abbiamo dato da mangiare agli asinelli, abbiamo giocato in piscina all’ombra del mango, scolato litri di Old Pal (Ops!) e navigato tra le isole al tramonto su un dhow. E non ultimo, abbiamo accompagnato, immersi in un tramonto rosa, 98 cuccioli di tartaruga marina fino al mare.

C’è qualcosa di unico nell’atmosfera di Lamu che giustifica il lungo viaggio per raggiungerla. E’ un posto dove tornare e dove “togliersi le scarpe” in senso letterale e figurato. E’ anche il genere di posto dove sciure bionde con il naso bruciato dal sole e kaftani multicolore trasportano pitoni dentro le federe dei cuscini (true story).


Lamu è un arcipelago di isole a nord della costa kenyota, quasi al confine con la Somalia. Si può raggiungere con brevi voli da Nairobi, Mombasa e Malindi.

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