Nell’articolo dedicato all’itinerario del nostro viaggio in Kenya ho già raccontato quali erano le premesse di questo viaggio e quanto desiderassimo visitare l’Africa. Il Kenya è un paese favoloso, la natura africana così potente e affascinante da lasciare per sempre un segno indelebile nella memoria di chi si vi si avventura. In questo articolo ci sono tutti i miei consigli per organizzare un viaggio con i bambini in Kenya.
IN BREVE
Villaggi dalle strade polverose, tuk-tuk che ondeggiano per evitare le buche, sabbia bianca come borotalco e un mare che cambia ad ogni ora per effetto di potenti maree. Leoni che riposano all’ombra, zebre, antilopi, lente giraffe e branchi di elefanti all’orizzonte e quella canzone del Re Leone che continua a ronzarvi in testa…Benvenuti in Kenya!

Capitale e città più grande: Nairobi
Nome completo: Repubblica del Kenya
Ordinamento dello Stato: Repubblica Presidenziale
Moneta e prezzi: Scellino keniota / Viaggiare in Africa subsahariana non è economico, sebbene il cambio sia molto conveniente. Il motivo principale è che la scarsità di infrastrutture fa sì che tutti i servizi turistici di buon livello abbiano prezzi medio-alti. Bancomat difficili da trovare fuori dai principali centri, a Lamu inesistenti: portate con voi contanti da cambiare e pagate ovunque si può (prevalentemente hotel e resort) con la carta di credito.
Lingua: Inglese e Swahili
Popolazione: densità molto elevata soprattutto negli altopiani e nelle due maggiori città: Nairobi e Mombasa. Oltre 70 etnie compongono la popolazione del Kenya, quella dei Masai, la più nota, un tempo popolava l’interno, oggi si è spostata nelle regioni meridionali.
Religione: la maggior parte della popolazione è di religione protestante, a seguire cattolici ortodossi e musulmani.
Clima: caldo e umido nelle regioni costiere, diventa più mite e asciutto nei territori interni del Paese. Le stagioni delle piogge sono due: grandi piogge da marzo a maggio e da ottobre a dicembre quella delle piccole piogge, intense ma più brevi. Il 10% del territorio è occupato dalla savana, habitat di antilopi, gazzelle, zebre, giraffe, elefanti, leoni, leopardi e ghepardi, per citare solo i più famosi. Durante la nostra permanenza nella prima metà del mese di agosto abbiamo avuto qualche pioggerella serale e una giornata di brutto tempo con pioggia a Lamu.
Documenti per il viaggio: Passaporto con almeno 6 mesi di validità residua e una pagina bianca per il timbro. E’ necessario il visto turistico che può essere acquistato direttamente in aeroporto alla frontiera e costa 40€
INFO UTILI PER ORGANIZZARE IL VIAGGIO
Periodo e durata del nostro viaggio: 29 luglio/14 agosto – 16 giorni
Posti visitati: Timboni e Watamu (8 giorni) , Tsavo East (2 giorni), Arcipelago di Lamu (6 giorni)
Voli Aerei:
- Milano/Addis Abeba/Mombasa A/R con Ethiopian Airlines
- Malindi/Lamu con Fly540
- Lamu/Mombasa con Skyward Express
Spostamenti interni:
- driver privato dell’hotel da Mombasa a Timboni
- tuk-tuk per le varie spiagge di Watamu
- tuk-tuk e canoa per la visita guidata al Mida Creek
- pullmino 4×4 per il safari allo Tsavo East con partenza e ritorno all’hotel di Timboni
- crociera a bordo di un dhow per l’arcipelago di Lamu
- barca da Shela a Lamu Town e da Shela all’aeroporto di Lamu (Manda Island)
Turismo: A Watamu aspettatevi di sentire parlare molto italiano: la vicina Malindi è una sorta di enclave italiana, sono molti i nostri connazionali ad esservi trasferiti e sono molti a scegliere questa zona come meta di vacanza. Questo è in parte responsabile della presenza dei famigerati beach boys, di fatto procacciatori di affari, spesso parecchio insistenti, che si propongono come guide turistiche e venditori di servizi vari in spiaggia. Lamu è, invece, un posto poco noto e decisamente off the beaten path con un turismo prevalentemente nord europeo e moltissimi expat che arrivano da Nairobi per passare sull’isola i loro giorni di vacanza.

Alloggio:
- Mimi Na Wewe a Timboni (vicino a Watamu): per noi è stato come arrivare a casa. Non solo perché i proprietari sono italiani, ma soprattutto per l’atmosfera di questi cottage immersi in un bellissimo giardino con una piscina dove fare gli ultimi tuffi per chiudere la giornata dopo le ore in spiaggia. Gloria è stata una preziosissima fonte di informazioni sia prima di partire, che durante il nostro soggiorno in Kenya. L’hotel si trova a soli due chilometri dalle spiagge bellissime della più movimentata Watamu, nel villaggio di Timboni, dove è possibile osservare e respirare la vera vita africana. Con l’aiuto di Gloria è possibile organizzare da qui tutte le visite nei luoghi di interesse circostanti (Malindi, Mombasa, safari…). Decisamente consigliato!

- Sentrim Lodge allo Tsavo National Park: un lodge semplice ma di buon livello, con la particolarità di una pozza d’acqua illuminata di fronte al ristorante dove gli animali vanno a bere la sera. Lo spettacolo degli elefanti che si abbeverano nella notte è davvero meraviglioso.
- Peponi Hotel a Shela Beach (Lamu Island): in pratica tutto quello che cerco nell’hotel dei miei sogni. Il mare di fronte alle finestre, un giardino ricco di frangipani, una terrazza dove sorseggiare il famoso old pal guardando il sole sparire dietro Manda Island. Un posto unico al mondo.

Cibo: abbiamo sempre mangiato molto bene, non ci è mancato nulla in nessuno dei posti dove siamo stati.
Sicurezza e sanità: sicuramente il Kenya è un paese dove tenere sempre gli occhi aperti, ma voglio precisare che in nessun momento del nostro viaggio ci siamo sentiti in pericolo o poco sicuri. Abbiamo scelto di non visitare le grandi città (Nairobi e Mombasa in particolare) non solo per mancanza di tempo, ma anche per evitare il pensiero di esporci a situazioni poco sicure o troppo complicate. Non ci sono vaccinazioni obbligatorie per visitare il Kenya se non quelle raccomandate per viaggi in paesi tropicali: è comunque importante visitare il centro vaccinale per valutare eventuali richiami delle vaccinazioni già fatte e per avere tutte le informazioni relative alla profilassi anti-malarica. Non abbiamo avuto nessun problema, nemmeno minimo, di salute e come sempre viaggiavamo con una buona farmacia di viaggio per poter gestire autonomamente almeno i più comuni imprevisti. Raccomando un’ottima copertura assicurativa di viaggio.

Malaria: il rischio di contrarre la malaria è presente in tutto il territorio del Kenya ad eccezione della città di Nairobi che si trova su un altopiano. Non esiste un vaccino che prevenga la malaria, ma esistono diversi farmaci per la profilassi che però, in quanto appunto profilassi, non garantiscono una copertura totale dal contagio. Questi farmaci, per motivi diversi, hanno tutti controindicazioni e effetti collaterali da tenere in considerazione quando si sceglie che tipo di farmaco prendere e soprattutto quale farmaco somministrare ai piccoli viaggiatori. Se si viaggia con i bambini, oltre al centro di medicina del viaggiatore della vostra città, è indispensabile consultare anche il vostro pediatra di riferimento prima della partenza. Noi, dopo un’attenta e non semplice valutazione, abbiamo deciso di non fare la profilassi e di attrezzarci nel modo migliore possibile per evitare le punture. Ovviamente qualche puntura l’abbiamo avuta lo stesso, soprattutto a Lamu. Può essere utile sapere che nelle farmacie del Kenya è possibile acquistare il malaria-kit prima del rientro in italia. Il kit contiene un test di autodiagnosi in caso di sintomi sospetti e l’eventuale cura – fermo restando che se il test fosse positivo la cosa migliore è recarsi immediatamente in un centro specializzato. La scelta di fare o non fare la profilassi è una scelta personale e deve tenere in conto più elementi: il tipo di viaggio e le zone da visitare, la lunghezza del viaggio, la possibilità di accedere a cure adeguate, le controindicazioni dei farmaci di profilassi, lo stato di salute dei viaggiatori. Segnalo che in tutti i posti dove abbiamo dormito erano presenti le zanzariere sui letti e prima di sera la camera veniva trattata con repellente.

Perché fare questo viaggio: di tutti i continenti, l’Africa subsahariana rimaneva quello per me più misterioso e inaccessibile, intorno al quale ruotavano una serie di stereotipi e paure che non mi permettevano di portare a termine il progetto di un viaggio da queste parti. E’ strano che io mi sia infine decisa a partire con un bambino! E’ stato determinante leggere dell’esperienza di altre famiglie e di quante scelgano la costa africana e il safari come destinazione. E’ stato un viaggio molto bello, unico e diverso da qualsiasi altro viaggio io abbia fatto in precedenza.
Cosa cambierei di questo viaggio: mi sarebbe piaciuto visitare anche il Masai Mara e anche passare per Nairobi, nonostante la sua pessima fama. Avendo più giorni e già un’esperienza africana alle spalle sicuramente avrei fatto in modo di includere anche queste due destinazioni.
Bambini in viaggio: non so se è stata l’età specifica di Orlando (3 anni e mezzo) all’epoca del viaggio o se è stato il viaggio in sé, il fascino per la natura, per gli animali, il fatto che lui fosse in grado per la prima volta davvero di godersi il viaggio come una vera avventura…fatto sta che per noi, tra tutti i viaggi da genitori, questo è stato quello più facile, con meno “scleri” e meno capricci da gestire. Le spiagge dell’area di Watamu sono adattissime ai bambini, soprattutto con la bassa marea che permette di saltellare tra le piscine di acqua bassa che si formano sul fondo del mare. La presenza poi della piscina del Mimi Na Wewe con un giardino sicuro dove giocare alla sera – anche durante la cena- è stato davvero d’aiuto. Al Mimi Na Wewe è facile e inevitabile fare amicizia con gli altri ospiti, trattenersi la sera a chiacchierare, conoscersi un po’ tutti e questo contribuisce a renderlo un posto ospitale e sicuro dove i bambini possono svagarsi e giocare. Ero molto preoccupata per il safari, perché temevo che il lungo viaggio e la permanenza forzata in macchina lo annoiasse…invece è stato tutto il tempo attaccato al finestrino con gli occhi sgranati a “caccia” di animali. E quando era stanco ci annunciava solennemente di ritirarsi sul sedile posteriore per un pisolino, e tutto è filato super liscio. L’emozione di vedere gli animali della savana dal vivo è stata fortissima, per noi e per il piccolo viaggiatore. Shela, a Lamu Island, è una specie di oasi, un paradiso di relax, di pace assoluta. Chilometri di spiaggia vuota, dove ti tanto in tanto trottano asinelli molto socievoli, la piscina del Peponi Hotel sotto l’enorme albero di mango, la terrazza da cui guardare i dhow solcare il mare, il richiamo alla preghiera della vecchia moschea, assistere alla schiusa di 98 uova di tartaruga marina e accompagnarle al tramonto fino al mare, un vecchio cannone con cui giocare ai pirati proprio sotto la nostra camera…che si può volere di più?!
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