Un’avventura: scippo a Bangkok, Thailandia

[Non fatevi ingannare dal titolo: questa è un episodio di viaggio non felice, ma nemmeno disperato. Perché queste sono cose che possono succedere, e a me è successo a Bangkok. E ho imparato che nei tuk-tuk non bisogna mai perdere di vista la borsa, mai, nemmeno per un secondo, e ho imparato che è proprio quando ci si sente al sicuro che si abbassa la guardia, ed è proprio in quel momento che si viene fregati. In compenso è stata un’avventura divertente nel funzionamento della polizia locale. Di seguito, direttamente dal mio diario di viaggio thai!]

Tuk-tuk a Bangkok
Tuk-tuk a Bangkok

“Questo è il capitolo della sfiga. Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto e posso dire che quello che segue fa parte dei rischi del, diciamo, “mestiere”.

Oggi ero tutta felice perché il mal di gola che mi accompagnava dall’inizio del viaggio è finalmente sparito. Prendiamo il solito tuk-tuk per fare un pezzetto di strada e…mi fregano letteralmente la borsa dalle mani. E’ bastato un attimo di distrazione e due da un motorino ne hanno subito approfittato. L’autista del tuk-tuk reagisce subito e ci lanciamo con l’ape all’inseguimento del motorino e della mia borsa, li seguiamo in vicoli strettissimi e poi, come era ovvio, ad un certo punto li perdiamo di vista. Andati, loro e la mia borsa. E con lei il cellulare, la macchina fotografica, la guida, il bancomat e un po’ di contanti.

Il nostro autista ci accompagna immediatamente alla stazione della polizia e qui si è aperto un sipario assolutamente esaltante. Prima entriamo nell’edificio principale, pieno di poliziotti tutti serissimi in alta uniforme cachi, l’atmosfera non era esattamente accogliente. Parlano nella loro lingua misteriosissima con il nostro autista, noi non capiamo una parola.

Il tipo ci dice di seguirlo. Ci portano nel retro. Qui, invece, tutti in canottiera, bivaccano e mangiano scodelle di spaghetti unti. Iniziano a farmi le domande sull’accaduto, sui miei oggetti personali e iniziano a stendere il verbale. Chiaramente si rivolgono a me in Thai, io non capisco niente e l’autista si improvvisa traduttore – potete capire come.  io rispondo a lui in inglese che poi traduce nuovamente ai poliziotti in canottiera. Sono tutti iper gentili, io devo avere una faccia distrutta perché mi trattano benissimo e mi permettono di usare uno dei loro computer per internet e chiamare la banca per bloccare il bancomat. Effettivamente siamo tutte e due abbastanza sconvolte…è la prima volta che mi capita e non è una bella esperienza. Non lo riesco ad accettare, io, dico IO, IO, IO che sono stata da sola in 3 continenti…IO…e tutta un`altra serie di altri IO, IO, IO. E invece è successo, a me.

Bkk
Sul Tuk-tuk per le strade di Bangkok

Dopo averci interrogate nel “retro”dagli uomini in canottiera, torniamo nello studio dei big boss vestiti per bene, che riprendono a farci le stesse domande degli altri. Di nuovo tutto da capo.

Qui si inserisce un ulteriore personaggio interessantissimo, un vecchio di sì e no 200 anni che parlava l’inglese meglio di tutti noi messi insieme.

Si mette lui a tradurre e ad un certo punto il comandante mi chiede se siamo da sole, io guardo Arianna e rispondo sì. Lui ghigna e chiede “no body guard?” riferendosi chiaramente all’esistenza da qualche parte a Bangkok dei nostri fidanzati. Io rispondo di no. Allora lui – apoteosi del surrealismo – mi dice sorridendo che potrebbe essere lui la mia body guard. Io, senza soccombere all’assurdità della sua proposta, rispondo serissima: prima dovresti preoccuparti di ritrovami la borsa!

Mi danno un foglio che è il verbale scritto in thai, ovviamente, e me lo fanno firmare. Firmo un foglio scritto a mano in una lingua che non conosco. Follia. Ne chiedo una copia dicendo che mi servirà in Italia per la denuncia…in verità trovo che sia un bel souvenir di questa triste avventura. E qui si conclude la nostra incursione alla stazione di polizia thailandese.

L’evento rovina un po’ l’umore della giornata, inutile mentire. Mi spiace soprattutto per la macchina fotografica e le foto, ma “fortunatamente” siamo solo all’inizio del viaggio. E fortunatamente in Thailandia con 25 euro ho potuto comprare una borsa nuova, un portafoglio, una penna, una paio di scarpe di gomma (un paio erano nella mia borsa), un portamonete. Confesso anche di aver comprato una nuova Canon compatta verde pistacchio :).

Domani si parte, destinazione Ayuttaya.”

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