Le mini guide: Singapore & Malaysia

Nelle Mini Guide trovate i miei appunti di viaggio, in generale, su una destinazione. Alloggi, itinerario in breve, durata e periodo di viaggio, spostamenti, sicurezza e mete interessanti. Ecco i miei appunti di Singapore e Malesia.

IN BREVE

La penisola malese da Sud a Nord.

Dalla futuristica Singapore alla giungla del Taman Negara, dalla piroga che attraversa le placide acque del Sungai Tembeling al Jungle Train. Dai fondali marini più belli agli shopping mall più moderni di Kuala Lumpur…Benvenuti in Malesia, dove le scimmie portano gli occhiali e le tartarughe nuotano insieme a voi.

APPUNTI E INFO UTILI PER ORGANIZZARE IL VIAGGIO

Nome completo:

  • Repubblica di Singapore
  • Federazione della Malaysia

Capitale:

  • Singapore
  • Kuala Lumpur (KL)

Ordinamento dello Stato:

  • Singapore: Repubblica Parlamentare nell’ambito del Commonwelth
  • Malaysia: Monarchia Costituzionale (stato federale nell’ambito del Commonwealth)

Documenti Necessari: passaporto con validità residua di almeno 6 mesi al momento della partenza. Il visto per turismo non è necessario per soggiorni non superiori a tre mesi. (Verifica sempre eventuali aggiornamenti sul sito della Farnesina).

Moneta & Prezzi:

  • Singapore: Dollaro di Singapore ($S); Singapore è cara.
  • Malaysia: Ringgit (RM); attenzione perché a Kuala Tahan e sulle isole Perhentian non ci sono bancomat e sono pochi i posti che accettano la carta di credito. La Malaysia è decisamente più economica di Singapore, ma più cara dei suoi vicini asiatici, spesso con un rapporto qualità/prezzo svantaggioso. Noi ce la siamo cavata con 47€/giorno a testa, all inclusive.

Religione: a Singapore maggioranza buddhista, in Malaysia maggioranza musulmana, ma ce n’è per tutti i gusti: musulmani, buddhisti, taoisti, cristiani, induisti, sikh e culti animisti presenti nelle etnie tribali di iban e orang asli.

Lingua: a Singapore l’inglese è una delle lingue ufficiali (insieme a malesiano, tamil, cinese) ed è molto diffuso. In Malaysia la lingua ufficiale si chiama bahasa malaysia e poi ci sono tutte le lingue delle varie etnie che la popolano (tamil, cinese, cantonese, etc…). Con l’inglese non ci sono grossi problemi di comunicazione.

IL VIAGGIO

Periodo e durata del viaggio: 1-17 agosto 2013, totale 16 giorni.

Luoghi visitati: Singapore, Melaka (Malacca), Taman Negara (Jerantut e Kuala Tahan), Kota Bahru, Pulau Besar Isole Perhentian (Kuala Besut), Kuala Lumpur.

Spostarsi: in generale siamo rimasti stupiti dal fatto che in Malesia, rispetto alle nostre esperienze asiatiche precedenti, spostarsi con i mezzi locali sia stato più complicato di quanto ci aspettassimo. I bus per le diverse destinazioni non sono molti e visto che noi viaggiavamo in altissima stagione per due volte ci siamo sentiti dire che i bus erano pieni. La principale compagnia di bus è la Transnational, ma ci sono anche altre compagnie private a prezzi comunque accessibili.

Per raggiungere il Taman Negara: da Melaka a Jerantut sembra esserci un unico bus diretto al giorno ma noi non siamo riusciti a trovare posto. L’alternativa potrebbe essere andare a Gemas e poi da lì prendere il treno per Jerantut, ma ovviamente questo giro fa perdere parecchio tempo, noi alla fine abbiamo optato per un driver privato, ovviamente è  la soluzione più dispendiosa (80€ circa per un viaggio di circa 5 ore no-stop). Molti turisti passano da KL e prenotano la visita del Taman Negara tramite pacchetti venduti da agenzie locali: le persone che abbiamo incontrato erano parecchio scontente di questi tour, sia per il prezzo che per il livello di servizio offerto (tra l’altro i trek inclusi nei pacchetti delle agenzie si possono fare anche in autonomia). Probabilmente il consiglio migliore, se volete evitare imprevisti, è quello di riuscire, se possibile, a prenotare gli spostamenti più importanti dall’Italia, anche tramite agenzia, ma riservandosi la possibilità di scegliete in autonomia i posti dove dormire e i posti dove mangiare. In alternativa, recatevi alla stazione dei bus (quella di KL è alla Titiwangsa Station)  e cercate un bus per Jerantut. Dal Jerantut Jetty partono le barche per Kuala Tahan (Taman Negara – 3h circa).

Se siete appassionati di escursionismo il mio consiglio è quello di spendere nel Taman Negara qualche giorno e prenotare escursioni con pernottamento nel parco con delle guide serie. |Se volete più informazioni, qui c’è l’articolo del blog dedicato interamente al Taman Negara|

Consiglio vivamente il Jungle Train per attraversare la penisola, noi lo abbiamo preso da Jerantut a Wakaf Bahru e ne è valsa davvero la pena. NB: ho letto di recente che la linea ferroviaria è attualmente chiusa per manutenzione.

Di seguito in breve il nostro itinerario: |-> Qui c’è un articolo di dettaglio su cosa vedere, tappa per tappa |

  • SingaporeMelaka: bus
  • Melaka – Jerantut Jetty:  driver privato
  • Jerantut Jetty – Kuala Tahan: piroga (biglietti acquistabili direttamente al Jetty, 3 ore circa)
  • Kuala Tahan – Jerantut: local bus (non fatevi ingannare da quello che vi potrebbero dire gli operatori turistici a Kuala Tahan: i bus ci sono eccome!)
  • Jerantut – Kota Bahru (la stazione si chiama Wakaf Bahru ed è a 7 km da Kota Bahru): Jungle Train (attualmente pare che la linea sia chiusa per manutenzione)
  • Kota Bahru – Kuala Besut – Kota Bahru: local bus, il numero 639 dalla stazione centrale di Kota Bahru
  • Kuala Besut  – Pulau Perhentian – Kuala Besut: motoscafo
  • Kota Bahru – Kuala Lumpur: bus notturno di una compagnia locale privata (biglietti acquistabili alla stazione centrale di Kota Bahru).

Cibo: Niente di memorabile, da provare almeno una volta nella vita il cendol, un frullato di latte di cocco condensato, gelatine e fagioli rossi. Segnalo qualche posto dove ci siamo trovati bene:

  • Cedele a Singapore (Raffles City Mall)
  • Long Bar del Raffles Hotel a Singapore: non mancate di assaggiare il buonissimo cocktail Singapore Sling, inventato proprio qui!
  • Geographer Cafe a Melaka (Chinatown)
  • Mamas Chalet a Pulau Besar (Isole Perhentian)
  • Old China Cafe a Kuala Lumpur (Chinatown)
  • un ristorante indiano vegetariano subito fuori dal tempio delle Batu Caves, il secondo della fila partendo da destra

Alloggio: il livello degli alloggi malesi ci ha abbastanza deluso per il rapporto qualità/prezzo. Spesso le strutture economiche sono malandate ed è evidente che il personale non ha alcun interesse a fare manutenzione.

  • Perak Hotel a Singapore: camere molto piccole ma pulite e curate, ottima posizione a Little India. Colazione basic.
  • Melaka: Old Town Guesthouse  sistemazione essenziale, ma le camere sono pulite e il personale (a dire il vero un solo signore cinese) molto gentile. Ci sono camerate e camere private: noi avevamo una doppia con bagno in camera ad un ottimo prezzo. Té e caffé inclusi, pane e marmellata a colazione. Nella sala comune è disponibile gratuitamente un pc per gli ospiti collegato ad internet.
  • Perhentian Besar: le sistemazioni con un buon rapporto qualità/prezzo scarseggiano (come ovunque in Malaysia). In più, consiglio vivamente di prenotare in anticipo l’alloggio sulle isole, soprattutto se andate ad agosto che è altissima stagione. Conosciamo diverse persone che all’ultimo non hanno trovato posto e hanno dovuto ripiegare su altre destinazioni: sarebbe un vero peccato perché le isole Perhentian sono uno dei motivi principali – a mio parere – per andare in Malaysia. Noi abbiamo avuto difficoltà a trovare posto (iniziando a cercare un mese prima) e alla fine ci siamo accontentati dell’unico albergo che ci ha risposto con una camera disponibile: il Watercolors Resort. Noi ci siamo adattati, ma lo consiglierei solo come ultima soluzione se gli altri non avessero posto (camere poco pulite e trasandate, niente prese di corrente in camera e acqua della doccia fredda…fate voi!).

CULTURA

Pericoli: nessuno.

Abbigliamento e usanze: l’islam è la religione principale in Malesia. Le varie etnie presenti e le diverse confessioni religiose fanno sì che ci sia un approccio alla religione più soft rispetto ad altri paesi islamici. Le ragazze cinesi locali girano tranquillamente con shorts e minigonne inguinali e nessuno sembra curarsene più di tanto. Detto questo, ci sono zone come il Kelantan più attente alle tradizioni dove è opportuno un atteggiamento e un abbigliamento rispettoso. In moltissimi locali – anche nelle isole Perhentian – non si servono alcolici e in metropolitana a KL un cartello bizzarro dice chiaramente di evitare le effusioni in pubblico.

DA NON PERDERE

  • le isole Perhentian sono state una vera sorpresa. Mi aspettavo le “solite” isolette tropicali con le palme da cocco e invece ho trovato un paradiso terrestre: acqua cristallina con tutte le sfumature del verde smeraldo, fondali a  pochi metri da riva ricchi di pesci, tartarughe e coralli. Non ci sono strade, solo sentieri che permettono di attraversare l’isola e raggiungere spiagge più isolate, spesso deserte (peccato solo perché alcune sono un po’ sporche…). L’interno delle isole è una giungla a tutti gli effetti e non mancano incontri con scimmie, varani e lemuri volanti.
  • Le passeggiate nella giungla del Taman Negara sono quasi un’sperienza mistica, non tanto per gli animali quanto per la straordinaria vegetazione e …i rumori! Peccato solo che Kuala Tahan sia una vera trappola per turisti, sicuramente esserci stati nella settimana di maggiore affluenza non  ha aiutato.
  • Se vi fermate a KL non mancate di andare a vedere le Petronas Towers illuminate alla sera e di visitare il Museo delle Arti Islamiche.

Altre mete: Borneo, Penang, Cameron Highlands e se siete amanti delle isole tropicali avete solo l’imbarazzo della scelta (se andare alle sole isole Perhentian sarete comunque ampiamente soddisfatti).

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